domenica 26 ottobre 2008

PEDALANDO VERSO VIA ZURETTI

La pista ciclabile mi vomita direttamente nel bel mezzo della solita strada trafficatissima, ma io ormai ho consolidato la mia strategia da ciclo-terrorista, imbocco il controsenso (da pazzi in ora di punta, alle 8.30 del mattino), sfido con un’occhiata le macchine e soprattutto i suv che ingombrano l’intera carreggiata contraria e arrivano prepotenti, rapidamente effettuo una curva selvaggia e mi ritrovo sana e salva sul marciapiede dalla parte opposta della strada. Sana e salva si, ma non immune dalle malelingue dei pedoni felici ed orgogliosi di esserlo, brontoloni per partito preso, perlopiù pensionati, spesso con cane o nipote al seguito, o carrellino portaspesa, che, dopo essersi spostati per bene al centro del marciapiede, in modo da bloccare ogni possibile passaggio, “sussurrano” ad alta voce al loro compagno di passeggiata mattutina “gliela farei io una bella multa, ma non lo sanno che è pure vietato per legge, roba da matti” o simili.
E allora io penso, e a volte dico anche, che si sbagliano di grosso, che era vietato per legge, (uno dei tanti abbagli, per usare un eufemismo, della signora moratti), ERA, quindi non lo è più, immaginino loro il perché, o forse li posso aiutare suggerendolo io: forse, dico forse, perché sono morti più ciclisti investiti da un’auto, che pedoni investiti da una bicicletta sul marciapiede??
Ma pare che la mia argomentazione non li convinca, borbottano a voce sempre più alta e distaccata che non c’è più religione, e via andare, con astio, con rabbia, e io me la immagino così una rabbia ingiustificata che sale e sale e sale e ribolle senza motivo, ma si, scaricate pure la vostra rabbia su di me, che sto passando proprio ora, ed ero pure in bici sul marciapiede, ed ero anche in contromano, potete anche sprangarmi, tanto l’aggravante del razzismo non ve la danno, perché io non solo solo italiana, neppure di seconda generazione, ma italianissima da sempre, sono italiana del nord, e sono bianca e quasi bionda (andavo bene anche come ariana forse), quindi niente appigli per il razzismo, tranne che però il mio cognome, spinelli (oltre ad essere un po’ conpromettente in sé) lo condivido con un bel po’ di famiglie rom italiane, vuoi che mi abbiano scambiato per una zingara, a me???
Forse perché anch’io amo il sandalo col calzino in vista, ma chi ha mai visto uno zingaro con i birkenstok? E comunque i (o le) birkenstock le mettono quelli di sinistra, forse anche Gaber poteva inserirli nel testo della sua canzone (ma chissà come ha fatto a sposarsi la Colli??), si perché a me sembra che siano un chiaro segno distintivo di chi almeno un po’ vuole atteggiarsi ad intellettuale-ambientalista-sinostrofilo, o no? E comunque queste birkenstok le fa il signor birkenstok, o meglio i suoi operai, e lui non è né di sinistra, né intellettuale, forse neanche ambientalista, ma semplicemente ricco e capitalista, grazie anche ai piedi degli intellettuali ambientalisti sinistrofili.
E io gli zingari con questi sandali non li ho mai visti, già perché gli zingari sono zingari, e non intellettuali, ambientalisti e forse neanche sinistrofili, ma se non li facciamo votare come facciamo a sapere cosa voterebbero? Forse lega? Forse sì.
E chissà dove li comprano loro i loro sandali, probabilmente al mercato, o al supermercato, speriamo non all’esselunga, perché l’esselunga io la boicotto, e dico a tutti di boicottarla, o di bruciare la loro fidaty card, che tanto serve solo a spiarti e a schedare le tue abitudini da consumista, come al grande fratello. Ma non lo sa la gente che la politica si fa anche al supermercato??
E comunque uno zingaro magari potrebbe anche cambiare look, mettere i birkenstock, imparare meglio l’italiano, se non lo rimpatriano prima (ma dove si rimpatria uno zingaro che la patria non ce l’ha??), e passare per italiano, ma un nero no, il colore della faccia mica lo puoi cambiare, non siamo mica tutti Michael Jackson.
Ecco, se io fossi berlusconi, intanto avrei 70 anni e non 29, ma forse cercherei in fretta di mettere al bando le biciclette, si, di farle sparire alla svelta, tutte, al massimo sostituirle con delle moto, ma niente più biciclette, raus! Si potrebbe chiedere aiuto agli zingari, magari promettendo di regolarizzare chi ne ruba più di 10 al giorno, o chiedere consulenza ai tedeschi di birkenstock, che se sono tanto bravi a moltiplicare le biciclette, dovranno anche saper come rimediare al danno, e quindi come “sterminarle”, oppure potrebbe contattare Bin Laden, chiedendo i riferimenti all’amico Bush, per organizzare un bell’attentato alla Bianchi (ma tanto ormai il Made in Italy è una bufala, e anche la Bianchi scommetto che produce in Cina), oppure chiedere l’aiuto della Gelmini che di tagli se ne intende per tagliare e squarciare tutti i copertoni, si, Berlusconi dovrebbe darsi da fare, perché se provasse ad andare al lavoro in bici, in mezzo al traffico, si accorgerebbe subito che andare in bici allena la mente, stimola il pensiero, e da lì a diventare comunisti e sovversivi il passo è breve, basta una pedalata!

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